Come per tutte le domande che prevedono una soluzione su misura, la risposta è “dipende”. Ma andiamo un pochino oltre e capiamo da cosa dipende e come valutare un investimento SEO.
Investire nella SEO di un sito web
La questione è un po’ come quando si va da un concessionario per acquistare un’auto nuova: “quanto costa una macchina nuova?” Dipende.
“Da cosa?” Tipologia, tecnologia, accessori, marca…
La domanda successiva è: “come faccio a sapere qual è l’auto migliore per me?”, semplice: deve rispondere ai tuoi bisogni. Hai una famiglia? Sei single? Ti serve per lavoro? Per rappresentanza? Ti muovi in città? In campagna? Etc.
Alla SEO si applica lo stesso modello: deve rispondere ai tuoi bisogni (del tuo business). Di conseguenza ne deriverà l’investimento.
Nota: quando un consulente SEO vi chiede: “qual è il budget a disposizione?”, non lo fa con l’idea di massimizzare il proprio tornaconto, ma lo fa per capire quali azioni sono realmente possibili e quali no.
Con budget 10 posso usare determinati strumenti e strategie, con budget 3 dovrò escluderne alcuni.
Valutare il budget SEO
Un investimento SEO deve essere:
- Efficace (portare effettivamente risultati)
- Efficiente (portare i risultati più utili al costo più sostenibile).
La questione vera quindi, non è “quanto costa la SEO”, ma “quanto è sostenibile la SEO per un’impresa”?
Qualsiasi costo (e anche la SEO non si esime da questo) va valutato in base al ROI (ritorno sull’investimento). Se spendo 10 per la SEO, un buon risultato è già ottenere 15. Non solo, quanto partecipa la SEO a migliorare il rendimento degli altri canali?
Torniamo al punto di vista delle aziende che devono investire. Mi capita di assistere a:
- scelta del canale in modo esclusivo (o/o invece di e/e)
- preferenza per la SEO in quanto canale di traffico gratuito
- presenza di pregiudizi positivi (la SEO fa sempre bene)
- presenza di pregiudizi negativi (non vogliamo fare marketing, quindi faremo la SEO)
La SEO è il canale “migliore”?
Spesso si cade nell’errore di “scegliere” il canale migliore: è meglio assegnare il budget alla SEO o all’advertising? Questo è un errore di impostazione. La scelta non deve essere esclusiva, bensì inclusiva: come distribuire il budget e cosa aspettarsi dalle rispettive attività.
Non esiste un canale migliore dell’altro, esistono canali adatti a raggiungere determinati obiettivi.
Ad esempio la SEO è un ottimo canale per mettere a frutto la strategia di Inbound Marketing basata sulla creazione di contenuti di valore (Content Marketing).
L’errore, per fortuna non più così diffuso, è quello di chiedere ad uno strumento di fare un lavoro per il quale non è adeguato.
SEO vs ADV
La SEO non potrà mai dare un ritorno tanto veloce quanto le campagne a pagamento.
Le campagne a pagamento non potranno mai dare una continuità, stabilità di traffico e conversioni che genera una buona attività SEO.
Quindi: se hai bisogno di risultati immediati (oggi per domani) e non ti interessa la durata (sei in fase di startup o di test sul mercato) ti sconsiglio di investire “tutto” sulla SEO, anzi.
Se invece vuoi abbassare i costi delle campagne, una buona attività SEO ti porterà tanto traffico gratuito su cui lavorare in remarketing. Gratuito significa che quel traffico ti arriva in maniera naturale, che non devi acquistarlo, non che la SEO sia gratuita (attenzione al transfer di significato!).
Sostenibilità della SEO
La sostenibilità del marketing (e quindi anche della SEO) è data dal margine netto dei prodotti/servizi venduti. È un mero calcolo matematico che deve guidare le aziende a capire “dove” c’è più margine per investire. E magari, se bisogna parcellizzare, partire proprio da lì.
Non solo, ricordiamoci che il mondo online riflette e amplifica il mondo offline. Se un prodotto non ha mercato nel mondo reale, non sarà il canale digitale (o la SEO) a risolvere il problema.
Spesso, in business nascenti, non vi sono le risorse necessarie ad intervenire subito sui canali digital. Altre volte i margini di profitto sono talmente bassi che non è tra gli obiettivi dell’azienda quello di aumentare le vendite di determinati prodotti, che invece hanno funzione accessoria.
Le aziende consapevoli sono perfettamente in grado di indicare obiettivi concreti e budget sostenibili, e allora il SEO dovrà occuparsi solo della SEO. Ma non è per tutti così.
Un buon consulente digital non dovrebbe mai proporre la SEO come la panacea per tutti i mali. Ma valutare caso per caso, efficacia ed efficienza. A volte ci viene chiesto anche questo: spogliarci dai panni di SEO, per vestire quelli di consulenti digital (o di business), in questo le competenze trasversali aiutano molto.